Medico responsabile: Dott. Giuseppe Cavallaro

L'endodonzia

è la branca dell'odontoiatria che si occupa della terapia della parte interna del denta, detta polpa. Essa è un tessuto molle formato per lo più da vasi sanguigni e nervi indispansabili per mantenere vitale e sensibile il dente.
Quando i tessuti che circondano la radice dentale si ammalano o danneggiano a causa di carie o traumi, il trattamento endodontico effettuato dagli esperti di uno studio dentistico permette di salvare il dente.

 

Terapia Endodontica: quando serve?

Il trattamento endodontico, detto anche cura canalare o devitalizzazione, è necessario quando la polpa del dente si infiamma. Quando lo smalto dentale si danneggia, per esempio a causa di carie profonde o fratture del dente, i batteri raggiungono la polpa del dente causandone la morte. Una volta morta la polpa, essi attraversano l’apice della radice e riescono a raggiungere l’osso, causando un ascesso.

Quindi è necessaria una cura endodontica a seguito di:

  • lesione da carie profonda con conseguente infiammazione del tessuto pulpare e contaminazione batterica (pulpite). Se trascurata, tale infezione può espandersi fino a provocare necrosi della polpa e l'insorgere di patologie radicolari e parodontali (legamento osso-gengiva).
  • granuloma, si tratta di una lesione provocata dalla propagazione dell'infezione al di là dell'estremità della radice del dente (apice radicolare) con conseguente coinvolgimento dei tessuti e dell'osso circostanti. Quando la guarigione non avviene si deve ricorrere all'asportazione della punta della radice (apicectomia) e del tessuto infetto per via chirurgica, e, all’esecuzione contestuale dell’otturazione retrograda sulla radice sezionata.

Il risultato di un trattamento endodontico è la cura del dente eliminando la fonte dell'infezione e, dopo un’adeguata ricostruzione della corona dentale, ritornerà nelle condizioni normali di un dente integro.
La percentuale di successo di una cura canalare corretta è, in condizioni normali, elevatissima, essa si attesta a più del 90% dei casi. Può diminuire nei casi di ritrattamento endodontico, quando cioè occorre ripetere la procedura per un insuccesso precedente.

Tempistiche e modalità di trattamento endodontico

Il trattamento endodontico è ormai veloce anche per i denti molari, grazie alle nuove tecniche e alle moderne apparecchiature a disposizione presso i centri dentistici.

Si distinguono diverse fasi operative:

  • Anestesia locale per neutralizzare il dolore anche nei casi con polpa ancora sensibile
  • Ricostruzione provvisoria della corona dentale quando questa è molto distrutta, allo scopo di eliminare tutta la carie senza rinunciare alle pareti della cavità del dente (contenimento dei liquidi disinfettanti e aggancio del foglio di gomma isolante)
  • Isolamento del campo operatorio mediante la diga di gomma (mezzo imprescindibile per una buona riuscita della cura canalare) consistente in un foglio di lattice di gomma teso da un archetto e tenuto fermo da un gancio posto intorno al dente da curare o a un dente vicino
  • Reperimento del o dei canali radicolari con l’ausilio di ingrandimenti ottici
  • Misurazione della lunghezza di lavoro ossia di ciascun canale presente (da un riferimento sulla corona fino all’apice radicolare) mediante una radiografia e un localizzatore elettronico d’apice (la dose di radiazione assorbita nell’esecuzione di una radiografia ad uso odontoiatrico è minima)
  • Strumentazione dei canali mediante strumenti endodontici che asportano la polpa canalare, contaminata dai batteri e sostanze infette, creando nel medesimo tempo una forma delle pareti adatta a una completa otturazione

Infine una otturazione canalare mediante guttaperca, materiale plastico e modellabile con il calore, associato a un cemento canalare

Ricostruzione della corona

Controllo radiografico della fine della cura

Eventuale protesi fissa (corona o ponte)